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Reati ministeriali e posizione del coimputato: incertezze tra le righe di una disciplina da “rivedere”

    1. [1] Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
  • Localización: Processo Penale e Giustizia: Rivista di dottrina e giurisprudenza, ISSN-e 2039-4527, Nº. 2, 2019, págs. 450-515
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Ministerial Crimes and the position of the person accused in joined proceedings
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      Il quadro positivo, articolato a più livelli nel sistema delle fonti, esonera da responsabilità penale il Presidente del Consiglio e i singoli Ministri, anche se cessati dalla carica, qualora abbiano agito «per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante» o «il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo». Al contempo, si prevedono, al fine di accertare i reati da essi eventualmente compiuti nello svolgimento dei compiti assegnatigli, deroghe al procedimento penale tradizionale. Ma l’impianto normativo è carente in relazione alla figura del concorrente nel reato ministeriale e alle sue sorti

    • English

      Ministers and Prime Minister are exempt from criminal liability even after they cease to hold office if they acted to safeguard the constitutionally protected general interests of the State or to achieve a prevailing public interest while performing functions of Government. Problems arise however regarding the position of the co-accused in those proceedings.


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