Il contributo analizza la disposizione dell’art. 12 c.p. sul riconoscimento delle sentenze penali straniere, soffermandosi, in primo luogo, sull’origine e sui presupposti essenziali dell’istituto, per poi concentrarsi sugli effetti ai quali il riconoscimento della sentenza straniera è dato. In particolare, si approfondisce la possibilità di riconoscere tra gli effetti penali la c.d. “continuazione internazionale”, ossia la disciplina del reato continuato tra condanne riportate all’estero e reati oggetto di accertamento in un procedimento in Italia. Il tema, inoltre, è trattato alla luce delle più recenti riforme legislative e, in particolare, del d.lgs. 12 maggio 2016, n. 73, che ha recepito la Decisione Quadro 2008/675/GAI relativa alla considerazione delle decisioni di condanna tra Stati membri dell’Unione europea in occasione di un nuovo procedimento penale.
The contribution analyzes the disposition of art. 12 c.p. on the recognition of foreign criminal judgments, focusing, first, on the institution's essential origin and assumptions, and then focusing on the effects on which recognition of the foreign judgment is given. In particular, it further explores the possibility of recognizing the c.d. "International continuation", that is, the discipline of the continuing crime between convictions brought abroad and crimes being investigated in a proceeding in Italy. The theme is also addressed in the light of the most recent legislative reforms and, in particular, of Legislative Decree no. 73, which transposed Framework Decision 2008/675 / JHA on the consideration of conviction decisions between Member States of the European Union in the course of a new criminal proceeding.
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