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Aspetti problematici della vincolatività relativa del precedente giurisprudenziale in materia penale in rapporto a talune norme costituzionali

    1. [1] Università di Foggia
  • Localización: Archivio penale, ISSN 0004-0304, ISSN-e 2384-9479, Nº. 1, 2017
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      L’autore, nella relazione introduttiva al Convegno parmense si occupa in particolare degli aspetti problematici relativi ad una eventuale introduzione della vincolatviità del precedente anche nell’ambito del sistema penale italiano. La ragione di fondo di questa proposta, a suo tempo avanzata dal Cadoppi e sostenuta in parte anche da altri autorevoli esponenti della dottrina, come Donini e Fiandaca, trae origine dalla difficoltà sempre maggiore della Corte Suprema di cassazione di svolgere una reale funzione nomofilattica, a causa di una giurisprudenza sempre più giuscreativa, anche all’interno della Suprema Coperte di cassazione, come dimostra il caso paradigmatico del concorso esterno in associazione di tipo mafioso. La tesi del Cadoppi riguarda tuttavia non l’introduzione nel nostro sistema penale integralmente della regola dello stare decisis, bensì di una vincolatività solo relativa e di carattere verticale. Ciò nonostante, l’autore individua due ostacoli rinvenibili nella Carta costituzionale all’introduzione della proposta in oggetto, cioè a dire da un lato la vincolatività del giudice soltanto alla legge, ex art. 101, co. 2, Cost., e dall’altro, la distinzione dei giudici solo per funzioni, ex art. 107, comma 3, Cost., che parrebbe escludere ogni e qualunque forma di gerarchizzazione. Ciò nonostante ed a parte la necessità conseguente di attivare un procedimento di revisione costituzionale, la proposta del Cadoppi risulta attualmente ancora più rilevante proprio a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione e del conseguente ulteriori indebolimento del principio di stretta legalità, con chiara prevalenza del potere governativo e di quello giudiziario sul legislativo, che quindi farebbe decisamente propendere per un introduzione anche da noi, seppur nei limiti dianzi indicati della regola dello stare decisis.

    • English

      The author, in the explanatory memorandum to the Congress Parma deals in particular with the problematic aspects related to a possible introduction of the binding nature of the previous even within the Italian criminal justice system. The underlying reason for this proposal, in its advanced time from Cadoppi and supported in part by other authoritative exponents of the doctrine, as Donini and Fiandaca, stems from the increasing difficulty of the Supreme Court of Cassation to perform a real function nomophylactic, to due to an increasingly giuscreativa law, even within the Supreme Court of Cassation Blankets, as evidenced by the paradigmatic case of collusion with the mafia type. The thesis of Cadoppi concerns however not the introduction in our penal system in full of the rule of stare decisis, but a binding only relative and vertical character. Nevertheless, the author identifies two obstacles found in the Constitution the introduction of the proposal, that is, on the one hand the binding nature of the judge only to the law, pursuant to art. 101, paragraph 2 of the Constitution., And on the other, the distinction of functions only for judges, ex art. 107, paragraph 3 of the Constitution., That seem to exclude any and all forms of hierarchy. Despite this, and apart from the consequent need to activate a procedure for constitutional amendment, the proposal of Cadoppi is currently still more prevalent following the reform of Title V of the Constitution and of the further weakening of the principle of strict legality, with clear prevalence of governmental power and the judiciary in legislation, which then would definitely lean towards an introduction here too, albeit within the limits indicated just now of the rule of stare decisis.


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