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Perché Schmitt ci serve, contro gli inganni neoliberali

  • Autores: Geminello Preterossi
  • Localización: Rivista internazionale di filosofia del diritto, ISSN 1593-7135, Vol. 95, Nº 1, 2018, págs. 47-51
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      In questo scritto l’Autore individua alcuni momenti della riflessione di Carl Schmitt utili a leggere la nostra contemporaneità: tra tutti il fatto che Schmitt abbia riconosciuto la costitutiva politicità del diritto e presentito le conseguenze del suo sradicamento. Dimenticando l’agonismo della lotta politica, per l’Autore, ci si consegna a forme di dominio e di ostilità “totalizzanti”, che tali rimangono anche quando si presentano con un volto fintamente mite – quello dell’empowerment e della governance –, mirando a produrre docili soggettivazioni neoliberali. Per evitare tali esiti, e rispondere alla sfida del residuo ineliminabile della violenza, occorre riconoscere l’impossibilità di fuoriuscire integralmente dalla logica (teologico-politica) della rappresentazione, accogliendo, dunque, le categorie schmittiane come ipotesi di lettura, e al tempo stesso come monito (come nel caso del potere costituente, di cui da molti si vagheggia una riattivazione, per sua natura sempre destitutivo e produttivo).

    • English

      In this writing the Author enucleates some of the pivotal moments in Carl Schmitt’s thinking, useful to understand our contemporary world: e.g. the acknowledgment of the political dimension of law, and the foreseeing of its obliteration. By forgetting the agonism of the political fight, according to the Author, we take the risk of running into overpowering forms of dominion and hostility, even as presented with the kind façade of “empowerment” and “governance”, aiming at producing docile neo-liberal subjectivities. In order to avoid these endings, and to face the challenge of the unavoidable rests of violence, we need to acknowledge the impossibility of a complete escape by the representational (theological-political) logic, accepting the Schmittian categories as conceptual tools as well as warnings (as in the case of the constituent power, invoked by many, always destitutive and productive).


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