This article discusses James Joyce’s engagement with the multifarious notion of 'periphery'. In Joyce’s poetics it refers to a specific geographical position (Dublin), a kind of intellectual and cultural marginalisation and a peculiar narrative form. From the Stephen Dedalus of the Portrait of the Artist as a Young Man and of Ulysses to the three children of the Porters family in Finnegans Wake, Joyce conflates the peripheral geographical and cultural coordinates of Dublin - which to him is at the same time 'the centre of the paralysis' and 'the Hybernian metropolis'- with the way those characters establish their relationships with each other and try to position themselves in the familiar, social and professional context. The night studies section of II.2 in Finnegans Wake, in particular, offers a meta-reflection on periphery related to the very act of writing and the space it occupies on the page. Hence different and apparently independent textual segments are placed in the centre and the margins of the page, producing a narrative and counternarrative that significantly modifies the reading experience
L’articolo discute la relazione di James Joyce con la nozione di «periphery». Nella poetica di Joyce, questa nozione si riferisce a una posizione geografica specifica (Dublino), a una tipologia di marginalizzazione intellettuale e culturale e a una peculiare forma narrativa. Dallo Stephen Dedalus del Portrait of the Artist as a Young Man e dell’Ulysses, ai tre bambini della famiglia Porter in Finnegans Wake, Joyce combina le coordinate, geograficamente e culturalmente periferiche, di Dublino – che per lui è al tempo stesso «the centre of the paralysis» e «the Hybernian metropolis» – con il modo in cui questi personaggi intessono le loro relazioni reciproche e cercano di posizionarsi nel contesto familiare, sociale e professionale. La sezione night studies (II.2) in Finnegans Wake, in particolare, restituisce una meta-riflessione sulla periferia in connessione con l’atto stesso di scrivere e con lo spazio che occupa sulla pagina. Segmenti testuali, differenti e apparentemente indipendenti, sono quindi collocati al centro e ai margini della pagina, dando luogo a una narrazione a una contro-narrazione che modificano in modo significativo l’esperienza di lettura.
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