Cosenza, Italia
The paper focuses on case law interpretation of “energy” matters as a paradigmatic example of how constitutional jurisdiction is – and should be – interpreted in the presence of goals that transcend the simple question of how energy matters are formally addressed by the Constitution. Almost twenty years after the constitutional reform of Title V, in the field of energy, parliamentary legislation continues, by and large, to eschew the constitutional system of allocation of competences. In this context the jurisprudence of the Constitutional Court has played an important role in both orienting interpretation and seeking a balance among different levels of government in terms of concurrent legislation.
Il presente contributo pone al centro della sua analisi la traduzione giurisprudenziale della “materia energia” come esempio paradigmatico di come sono – e dovrebbero essere – interpretate le competenze costituzionali in presenza di finalità che trascendono per ampiezza e trasversalità la collocazione formale della materia. A distanza ormai di quasi vent’anni dalla riforma costituzionale del Titolo V, in materia di energia, siamo ancora innanzi ad una produzione legislativa dagli interventi prevalentemente statali in deroga al sistema costituzionale delle competenze. In tale quadro la giurisprudenza della Corte costituzionale si è rilevata un asse importante di orientamento tanto interpretativo quanto nella ricerca di un equilibrio tra i diversi livelli di governo rispetto alle materie di legislazione concorrente e, nel caso di specie, a quelle energetiche.
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