Ayuda
Ir al contenido

Resumen de Le competenze della sede apostolica in materia di alienazione del patrimonio della chiesa universale alla luce del codice di diritto canonico del 1983

Lucjan Swito, Malgorzata Tomkiewicz

  • English

    Not only does the Holy See possess its own assets, whose management requires appropriate attention, but it is also an entity that performs certain supervisory functions in relation to the assets of universal Church. A particularly important aspect of exercising this supervision by the Holy See is its control over specific alienation procedures regarding the universal Church’s assets. Therefore, the status quo leads to the question of whether the regulations contained in the Code of Canon Law of 1983 are sufficiently clear and comprehensible, whether they raise any doubts as to their interpretation, and whether they can guarantee the actual supervision of the Holy See over the alienation of assets, and thus the proper protection of church property. Furthermore, what is the form this supervision takes and — given the premises of Pope Francis’s reform — do the procedures connected with obtaining permission of the Holy See correspond with both the «demands of the times» and requirements of the Church in the contemporary economic and legal reality? The present article shall address and answer the aforementioned questions through an analysis of the regulations listed in the Code that govern the indicated matter.

  • italiano

    La Sede Apostolica non solo possiede un patrimonio proprio la cui amministrazione richiede una cura adeguata, ma è anche un soggetto che svolge diverse funzioni di supervisione rispetto al patrimonio della Chiesa universale. Un aspetto particolarmente importante di tale supervisione è l’esercizio, da parte della Sede Apostolica, del controllo in riferimento a specifici atti di alienazione del patrimonio della Chiesa universale. La situazione esistente induce a chiedersi se le norme incluse nel Codice di Diritto Canonico del 1983 siano sufficientemente comprensibili e chiare, non suscitino alcun dubbio di interpretazione e possano garantire il controllo effettivo della Sede Apostolica sull’alienazione dei beni e nel contempo anche la debita tutela dei beni ecclesiastici. Quale formula viene assunta da tale controllo e, considerando le premesse indicate della riforma di papa Francesco, le procedure legate all’ottenimento della licenza da parte della Sede Apostolica rispondono alle «necessità dei tempi» ed ai requisiti della Chiesa nella realtà economico-giuridica contemporanea? Il presente articolo, attraverso l’analisi delle soluzioni previste nel codice che regola la materia indicata, costituisce un tentativo di risposta ai quesiti summenzionati.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus