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La rinnovazione obbligatoria della prova in appello: problematiche applicative

    1. [1] Università di Perugia

      Università di Perugia

      Perusa, Italia

  • Localización: Processo Penale e Giustizia: Rivista di dottrina e giurisprudenza, ISSN-e 2039-4527, Nº. 6, 2018, págs. 1150-1162
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Evidence in criminal appeal: some doubts in implementation of a new rule
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      For the renewal of the evidence on appeal, the art. 603, paragraph 3 bis, c.p.p., introduced by art. 1, paragraph 58, l. 23 June 2017, n. 103 (c.d. Orlando reform), provides that, in the event of an appeal by the public prosecutor against a sentence of acquittal for reasons regarding the assessment of the witness, the judge provides the renewal of the statement of evidence. The law was introduced in order to incorporate on a normative level the indications emerged in the jurisprudence of the Court of Strasbourg regarding the protection of the right of the accused ratified by art. 6, § 1, C.e.d.u. The European Court of Human Rights reiterates that where an appellate court is called upon to examine a case as to the facts and the law and to make a full assessment of the question of the applicant’s guilt or innocence, it cannot, as a matter of fair trial, properly determine those issues without a direct assessment of the witness

    • italiano

      Per la rinnovazione della prova in appello, l’art. 603, comma 3-bis, c.p.p., introdotto dall’art. 1, comma 58, l. 23 giugno 2017, n. 103 (c.d. riforma Orlando), prevede che, in caso di appello del pubblico ministero avverso una sentenza di proscioglimento per motivi attinenti alla valutazione della prova dichiarativa, il giudice dispone la rinnovazione dell’istruzione dibattimentale. La norma è stata introdotta al fine di recepire a livello normativo le indicazioni emerse in seno alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo riguardo alla tutela del diritto dell’imputato sancito dall’art. 6, § 1, C.e.d.u. nei casi di un giudizio d’impugnazione che dovesse concludersi con sentenza di condanna, ribaltando il giudizio assolutorio della prima istanza, senza aver provveduto ad un esame diretto delle prove. Impostazione, peraltro, fatta propria dalla Corte di cassazione in più interventi a Sezioni Unite.

      Il dettato normativo dell’innovato comma, facendo ricorso all’espressione “il giudice dispone”, sembra voler escludere ogni tipo di discrezionalità da parte dell’organo giudicante e configurare una rinnovazione “obbligatoria” al sussistere dei presupposti nello stesso comma contemplati. A fronte della perentorietà di siffatta norma, tuttavia, si pone il problema di capire se l’automaticità della rinnovazione, per come emerge dalla norma, possa essere modulata a fronte di specifiche condizioni


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