Nonostante Kaczynski e i suoi insistano nel dire che si tratta del completamento della rivoluzione avviata dal movimento di Solidarność nel 1980 e rimasta – secondo loro – incompiuta nel 1989, quella che sta vivendo la Polonia appare come una vera e propria controrivoluzione antiliberale. Per giunta attuata nel cuore dell’Europa e beneficiando dell’ingente flusso di finanziamenti Ue. Il suo futuro non è ancora scritto e la strada che il paese imboccherà alle prossime elezioni (quattro nel giro di due anni: amministrative, europee, parlamentari e presidenziali) dipenderà ovviamente dagli stessi polacchi, ma anche dall’atteggiamento di Europa, Stati Uniti e del resto dell’Occidente.
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