In questo articolo, l’autore vuole evidenziare le potenzialità del contesto negoziale e informativo genovese nel XVII secolo: un fertile terreno per manovre diplomatiche che si conducono tra informalità e ufficialità. Tra i principi italiani più attivi nel contesto genovese, il duca di Modena Francesco d’Este opera un cambiamento d’alleanze nella seconda metà degli anni Quaranta, passando dal campo spagnolo a quello francese. Questo ribaltamento si riverbera nello scenario genovese, dove Francesco d’Este rompe i suoi legami con i Grimaldi de Castro - precedentemente utili per rafforzare i suoi rapporti con Madrid - per avviare contatti con un patrizio genovese di dichiarate inclinazioni filo-francesi: Giannettino Giustiniani. Una mossa rischiosa, che vede il supporto anche del cardinale genovese Girolamo Grimaldi. Genova sta in attenta e cauta osservazione di quei movimenti, cercando di trarre i maggiori profitti da quella fase di grave crisi del potere spagnolo. Un attendismo che mette in luce l’importante rilievo geo-politico, oltre che finanziario, della Repubblica di Genova e della sua oligarchia.
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