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Il codice della crisi e dell'insolvenza: ovvero prove tecniche di requiem

  • Autores: Umberto Apice
  • Localización: Diritto fallimentare e delle società commerciali, ISSN 0391-5239, Vol. 93, Nº. 3-4, 2018, págs. 7-7
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      La legge delega n. 115/2017, proponendosi la riforma integrale delle procedure concorsuali, ha dettato alcune nuove direttrici di marcia anche in materia di concordato preventivo. È noto che, a partire dalla decisione n. 1521/2013 delle Sezioni Unite della Cassazione, si è formata una consolidata giurisprudenza, secondo cui al Tribunale spetta valutare, su un piano strettamente giuridico, se le prospettive di soddisfazione – quali illustrate dalla relazione del professionista attestatore – siano state legittimamente formulate. Senonché, la legge delega n. 115/2017 ha riaperto il dibattito, riconoscendo al Tribunale “ poteri di verifica della fattibilità anche economica ”, mentre la bozza di decreto attuativo (“Codice della crisi e dell’insolvenza”), anziché indicare le richieste “modalità di accertamento”, si limita a ribadire un generico potere di “verifica della fattibilità”. Ne risulta comunque ridimensionato il ruolo dell’attestatore: soprattutto se si considera che, ai sensi dell’art. 92, 2° comma del menzionato Codice, la presentazione di una relazione attestatrice redatta da un professionista indipendente sarebbe, ora, meramente facoltativa. Il modello autoritativo tornerà a prevalere su quello negoziale? Così sembrerebbe. E scomparirà la stessa figura dell’attestatore (ove l’iter della riforma dovesse concludersi), considerata – nella nuova logica – la sua inutilità; come anche scomparirà il concordato nella sua forma liquidatoria, dato che saranno ammissibili solo quei concordati che rispetteranno determinate (e quasi impossibili) soglie ex lege prefissate

    • English

      The delegation-law n. 115/2017, proposing the full reform of the insolvency proceedings, has dictated some new guidelines also on the subject of preventive agreement. It is known that, starting from decision n. 1521/2013 of the Suprema Corte riunited in United sections, a consolidated case-law was formed, according to which the court is to assess, on a strictly legal level, whether the prospects of satisfaction – as illustrated by the report of the attester – have been lawfully formulated.

      As well, the delegation-law n. 115/2017 has reopened the debate, recognizing the Court “powers to verify the feasibility of the economic situation”, while the draft implementing decree (“Code of the Crisis and insolvency”), instead of indicating the requests “mode of investigation”, merely reiterates a generic power of “verifiability verification”. However, the role of the attester is resized: especially considering that, according to art. 92, 2° paragraph, of the abovementioned code, the submission of a report attesting to an independent professional would, now, be merely optional.

      Will the authoritarian model prevail over that negotiation? So it would seem. And the same figure of the attester will disappear (where the reform process should end), considered – in the new logic – its futility. As also disappears the agreements in its liquidatoria form, since only those agreed will be eligible to respect certain (and almost impossible) thresholds ex lege prefixed


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