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Il curatore può limitarsi a contestare l'opponibilità del contenuto della scrittura sottoscritta dal fallito

  • Autores: Andrea Tanga
  • Localización: Diritto fallimentare e delle società commerciali, ISSN 0391-5239, Vol. 93, Nº. 2, 2018, págs. 5-5
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      The judgment offers the opportunity to analyse the role of the insolvency administrator during the verification process which involves the statement of filing claims, regarding the documents produced by the creditor and signed by the failed. In particular, questions arise concerning the applicability of the regulation involving the disowning of the signature provided for in artt. 214, 215 of the Italian Civil Code Procedure and the burden of verification provided for in art. 216 of the Italian Civil Code Procedure, and the enforceability against the insolvency administrator of the private agreements si­gned by the failed

    • italiano

      La sentenza offre lo spunto per affrontare il ruolo del curatore nel procedimento di verifica dello stato passivo, in riferimento alle scritture prodotte dal creditore e sottoscritte dal fallito. In particolare ci si interroga sull’applicabilità della disciplina del disconoscimento della sottoscrizione ex artt. 214, 215 c.p.c. e sull’onere di verificazione ex art. 216 c.p.c. al curatore, e sulla opponibilità alla curatela delle scritture private sottoscritte dal fallito


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