El socialismo español aparece solo marginalmente en los estudios sobre las celebraciones cervantinas del tercer centenario. En realidad, el mundo socialista participa en las dos celebraciones con formas distintas, pero manteniendo el fondo de sus planteamientos. En 1905 Juan José Morato interviene en el Ateneo sin representar al PSOE, mientras que en 1916 el partido protagoniza las celebraciones. En ambas, los socialistas proponen la apropiación de la figura de Don Quijote, considerado como una especie de héroe protosocialista, y del propio Cervantes. Tales planteamientos llegan a su punto culminante en la celebración de los tipógrafos madrileños de 1916. Se trata de una muy intensa cuanto breve percepción de proximidad que va más allá de su evidente carácter anacrónico. A través de este tentativo de “asimilación”, el socialismo español confirma su creciente capacidad de integrarse en el proceso de construcción de la nación en curso.
Il socialismo spagnolo si trova in una posizione d’importanza marginale nell’ambito degli stu-di sulle celebrazioni cervantine per il terzo centenario. In realtà, l’universo socialista partecipa a tutte e due, con forme diverse ma con una sostanziale continuità nel contenuto. Nel 1905 Juan José Morato non rappresenta il PSOE nell’Ateneo, mentre nel 1916 il partito è prota-gonista delle celebrazioni. Il filo conduttore di entrambe è costituito dall’appropriazione della figura di Don Chisciotte, considerato una sorta di eroe protosocialista, e dello stesso Cervantes. Il culmine di tale impostazione si raggiunge nella celebrazione dei tipografi madrileni del 1916. Si tratta di una percezione di prossimità tanto intensa quanto breve, che va oltre il suo evidente carattere anacronistico. Attraverso questo tentativo di “assimilazione”, il socialismo spagnolo conferma la sua crescente capacità di integrarsi nel processo di costruzione della nazione in corso.
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