Milán, Italia
The Author reviews Bryan Stevenson's book "Just Mercy. A Story of Justice and Redemption". In this inspiring bestseller, Stevenson - civil rights lawyer and professor of clinical law at New York University - tells the story of the Equal Justice lnitiative (EJI), a nonprofit organization he founded in Alabama almost thirty years ago that is dedicated to defending the poor, the wrongly condemned, and those trapped in the furthest reaches of the U.S. criminal justice system. The story of the EJI is told through the stories of people defended by the organization. The main story is that of Walter McMilliam, an African-American man sentenced to die for a notorious murder he did not commit, in a context of racial discrimination that takes place in the Alabama of Harper Lee's novel To Kill A Mockingbird. Other stories told in the book concern children sentenced to life imprisonment without parole - in other words, to death in prison - and people incarcerated despite their mental illness. At the conclusion of his book, the Author reflects on the current state of the criminal justice system and on the role of mercy and redemption as powerful tools to reconceptualize a more humane approach to punishment.
In uno stimolante e avvincente bestseller statunitense — "Just Mercy. A Story of Justice and Redemption" — Bryan Stevenson — civil rights lawyer e professor of clinical law alla New York University — racconta la storia della Equal Justice lnitiative (EJI)), un'organizzazione no-profit da lui fondata circa trent'anni fa in Alabama, nel profondo Sud degli Stati Uniti, e dedicata alla difesa legale e gratuita di poveri, innocenti erroneamente condannati e, in genere, di coloro che, tra 'gli ultimi' della società, sono rimasti intrappolati nella rete di un sistema giudiziario iniquo, che vede in loro dei 'clienti privilegiati'. La storia della EJI è raccontata, in modo avvincente, attraverso le vicende umane e giudiziarie degli uomini e delle donne difese da Stevenson e dall'organizzazione stessa. La vicenda principale è quella di Walter McMilliam, un afro-americano condannato a morte e rinchiuso per sei anni nel death row per un omicidio che non ha commesso e che gli è stato attribuito pretestuosamente, da autorità che, in cerca di un colpevole, in un contesto sociale segnato dalla discriminazione razziale — lo stesso Alabama nel quale è ambientato "il buio oltre la siepe", romanzo americano simbolo della lotta alla discriminazione razziale —, hanno avuto buon gioco a trovarlo in un uomo di colore. Le altre storie attorno alle quali si sviluppa il libro, altrettanto toccanti e inquietanti, riguardano adolescenti trattati come adulti e condannati all'ergastolo senza possibilità di liberazione condizionale, nonché persone affette da disturbi mentali e, nondimeno, rinchiuse in carcere. Chiude il libro una profonda riflessione sullo stato della 'giustizia' penale e sulla pietà e il perdono come chiavi per un approccio più umano al problema della pena.
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