The reanalysis of a drawing that was once attributed to Andrea Mantegna permits to examine the curious account regarding the transmission of the epigraph CIL VI, 21757, which is lost at present. It also permits to study an interesting case of reuse of an epigraphic text within a complex and debated iconographic program, that has in turn generated variations and re-elaborated versions.
La rianalisi di un disegno attribuito un tempo ad Andrea Mantegna consente di esaminare la curiosa vicenda di trasmissione dell’iscrizione CIL VI, 21757, oggi perduta, e di studiare un interessante caso di reimpiego di un testo epigrafico all’interno di un programma iconografico complesso e discusso che ha generato a sua volta varianti e rielaborazioni.
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