Nel 1701, dopo la morte senza figli di Carlo II, iniziava la guerra di Successione spagnola che vide contrapposti Filippo d’Angiò, nipote di Luigi XIV e l’arciduca Carlo d’Asburgo, figlio dell’Imperatore Leopoldo I. Parallelamente allo scontro sui campi di battaglia, si svolse un acceso conflitto combattuto a suon di trattati, memorie, manifesti, che difesero le ragioni e la legittimità dei due candidati. Nel Regno di Napoli, parte integrante della Monarchia Cattolica, già dagli anni Ottanta del XVII secolo, si cominciò a discutere sulle sorti della Monarchia; in questo dibattito la storia ebbe un ruolo importante, non solo per legittimare le posizioni dei diversi candidati, ma anche per costruire un’identità ‘nazionale’ che giustificasse le rivendicazioni di quanti prospettarono l’indipendenza per il Regno di Napoli. Il ricorso al passato entrò prepotentemente nel dibattito pubblico e finì per alimentare e creare vulgate e cliché destinati diventare straordinari strumenti di propaganda politica.
In 1701, after the death of the heirless Charles II, the War of the Spanish Succession started by the opposing Philip of Anjou, grandson of Louis XIV and Charles of Habsburg, Archduke, son of Leopold I Emperor. Concurrently to the clash on battlefields, a heated conflict was being fought alongside treaties, memories, boards that defended the reasons and legitimacy of the two candidates. In the Kingdom of Naples, since the eighties of the seventeenth century, the fate of the Monarchy began to be discussed. History played an important role regarding this topic; not only the fact of legitimize the positions of the different candidates, but also about building a 'national' identity to justify the claims of those who were considering the independence for the Kingdom of Naples. Recourse to the past came overwhelmingly among public debate, creating and fostering “vulgate”and historiographical cliches allocated to become extraordinary political propaganda methods.
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