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Resumen de Governo e discrezionalità nella collazione di uffici ecclesiastici

Fernando Puig Sanahuja

  • italiano

    La scelta, nomina ed eventuale rimozione dei titolari degli uffici ecclesiastici costituisce una dimensione cruciale del governo nella Chiesa. Essa si gioca sul delicato equilibrio tra i diritti dei fedeli (pastori compresi) e un ragionevole margine di discrezionalità. Lo studio dei limiti entro i quali opera la discrezionalità, fa emergere la valenza dei beni in gioco con i relativi rapporti giuridici. La valutazione della idoneità dei candidati e la configurazione temporale della nomina, definiscono due linee di sviluppo del governo: la prevalenza del bene comune, in forma di bene pubblico, contro ogni forma di arbitrarietà, e l’incentivo ad una azione concordata dei pastori in ordine al servizio dei fedeli. Sottolineare la povertà dell’odierna tutela giurisdizionale di fronte alle decisioni dell’autorità in questo ambito, apre a una riflessione sulla responsabilità di coloro che “devono” ai fedeli un buon governo.

  • English

    Choosing, hiring and firing ecclesiastical office holders is a crucial dimension Church governance. This dimension has to get along with both rights of the faithful (including pastors’) and a reasonable discretion. The goods at stake in this dimension (with their im-plications of justice) arise when deepen-ing in the limits within which discretion operates. Assessment of candidates’ suitability and time-based configuration of the appointment define two lines of governance: prevalence of the common good as public good avoiding arbitrari-ness, and the incentive for a concerted action among bishops and priests in order to serve the faithful. Stressing currently deficit of judicial protection against the wrong decisions of the au-thority in this area, opens a reflection on the liability of those who “owe” a good governance to the faithful.


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