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L’acquisizione di materiale biologico finalizzata alla prova del DNA tra regola ed eccezione

    1. [1] University of Florence

      University of Florence

      Firenze, Italia

  • Localización: Processo Penale e Giustizia: Rivista di dottrina e giurisprudenza, ISSN-e 2039-4527, Nº. 3, 2018, págs. 491-513
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Acquisition of biological material aimed at testing DNA between rule and exception
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The Constitutional Court has embraced the consolidated distinction between "assessments" and "findings" elaborated by the Supreme Court. However, in the decision at stake, the Constitutional judges have stated that the detection or collection of samples, useful for carrying out a DNA research, is an act of investigation with a peculiar object which cannot fall under the complex regulation provided for by Section 360 of the Italian Code of Criminal Procedure. The Constitutional Court has highlighted that the forms established for the so-called non-repeatable technical assessments appear to be incompatible with the urgency required for the collection of biological samples during preliminary investigations; also, the defendant is entitled with the possibility to verify in trial the correctness of the operations carried out for the acquisition of biological samples. Indeed, the defendant can crossexamine who performed the collection activity. Nevertheless, the original feature of the decision regards the opening of the Constitutional Court towards the possible use (at least in principle) of the model of the so-called non-repeatable technical assessments in any of those exceptional cases where the execution of genetic sampling should require specific and uncommon evaluations, choices on the methods of collection or technical skill

    • italiano

      La Corte costituzionale, accogliendo la consolidata distinzione tra “rilievi” ed “accertamenti” elaborata dalla giurisprudenza di legittimità, afferma che la raccolta di reperti utili per la ricerca del DNA è un atto d’indagine avente un oggetto peculiare che tuttavia, di regola, non è idoneo a giustificare la sottoposizione ad un regime complesso come quello delineato dall’art. 360 c.p.p. Le forme dell’accertamento tecnico non ripetibile, evidenziano i giudici costituzionali, appaiono incompatibili con l’urgenza che connota la raccolta di reperti biologici durante le indagini preliminari; peraltro, la correttezza delle operazioni di acquisizione del materiale biologico può essere verificata dall’imputato nel contraddittorio dibattimentale mediante l’esame del personale che ha eseguito la repertazione. Ma il tratto originale della pronuncia è rinvenibile nell’inedita apertura della Consulta verso il possibile impiego del modello dell’accertamento tecnico non ripetibile per l’attività di raccolta dei dati genetici, nei casi eccezionali in cui l’esecuzione del prelievo dovesse richiedere valutazioni e scelte sulle modalità della repertazione o abilità tecniche e competenze non comuni


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