Alla luce delle relazioni dei nunzi, di altra documentazione degli archivi vaticani e della storiografia sull'argomento, l'articolo esamina l'atteggiamento della Santa Sede nei confronti della nascita e lo sviluppo del nazionalismo basco e catalo. Due movimienti in cui le lingue basca e catalana erano di fondamentale importaza. Il Segretario di Stato e i pontefici erano costantemente informati sulla situazione nei Paesi Baschi e in Catalogna; approvarono l´uso delle due lingue per la predicazione; ritennero la peretrazione del nazionalismo basco e catalano nel clero un processo di politicizzazione, criticandolo apertamente dal 1913, senza adottare lo stesso atteggiamento nei confronti del clero spagnolo, che non era meno politicizzato. L'articolo mostra che durante i tre decenni esaminati la Santa Sede condivise la visione unitaria della Spagna propia della monarchia e il timore che l'autonomia fosse l'anticamera dell'independenza.
Based on nuncios' reports, futher documentation fron the Vatican archives and updated historiography, this article examines the Holy See's attitude in front of the Basque and Catalan nationalisms bith and development. In this two movements, Euskera and Catalan language had a fundamental relevance. The Secretariat of State and the pontiffs were constantly informed about the situation in the Basque Country and Catalonia; they approved the use the two languages for the predication; they considered the diffusion of Basque and Catalan nationalism within the clergy as a from of politicization, condemnig it since 1913. On the contrary, they did not embrace the same attitude in front of the Spanish nationalist clergy, who was not less politicized. The article demostrates that along these three decades the Holy See shared the unionist vision of Spain proper of the Monarchy and the fear that autonomy would eventually lead to independence
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