Moravia, Pasolini, Scalzone, Petruccioli, Piperno, Pannella: è disseminato di volti, storie, aneddoti il Sessantotto di Paolo Mieli, all’epoca studente universitario e redattore in erba dell’Espresso. Un doppio ruolo, quello del militante e del giornalista, che gli consentì di essere testimone privilegiato di quel momento storico che cambierà per sempre il corso della sua vita.
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