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Resumen de Records of Cerithium scabridum Philippi, 1848 from Northwestern Sicily.: (Caenogastropoda, Cerithiidae)

Vittorio Garilli, Tancredi Caruso

  • English

    Cerithium scabridum Philippi, 1848 is recorded for the first time from Northwestern Sicily in San Vito Lo Capo (Trapani), Mondello and Capo Gallo (Palermo). The distribution of this Lessepsian species along the Mediterranean coast is interpreted from data in the literature. Variation of larval shell sculpture occurs based on comparison between the protoconch as illustrated by HOUBRICK (1992) and a specimen collected in San Vito Lo Capo.

  • italiano

    Cerithium scabridum Philippi, 1848 è una specie lessepsiana che presenta una conchiglia di colore marroncino-biancastro con cordoni spirali tubercolati, caratterizzati da un’alternanza di screziature bianche e marrone scuro, e varici presenti soprattutto sui primi giri di teleoconca. Originariamente distribuita dal Mar Rosso alle coste orientali ed occidentali dell’India, tale specie è stata segnalata nel Mediterraneo orientale dagli inizi del ‘900 e, per le coste italiane della Sicilia orientale e nord orientale tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. In questa nota, la distribuzione della specie viene estesa alle coste nord occidentali dell’isola. I primi ritrovamenti risalgono al 1999 e sono avvenuti a San Vito Lo Capo, nella provincia di Trapani. Successivamente (fino al 2002) sono stati ritrovati altri esemplari nei pressi di Palermo, nelle località di Mondello e Capo Gallo. A San Vito Lo Capo e a Mondello sono stati ritrovati complessivamente 17 esemplari vivi; il restante materiale è costituito da conchiglie vuote o abitate da paguri. L’ottimo stato di preservazione delle conchiglie ritrovate a Capo Gallo suggerisce che, anche in questa località, vi risieda una popolazione vivente. Sulla base dei dati di letteratura proponiamo un doppio meccanismo di dispersione (“island-jumping” lungo le coste del Mediterraneo orientale e “shipping” dal Mediterraneo orientale a quello occidentale) analogo a quello descritto per altre specie lessepsiane di molluschi come ad esempio Brachidontes pharaonis (P. Fischer, 1870). Inoltre, le osservazioni compiute sulle abbondanze degli individui nelle popolazioni della Sicilia nord occidentale indicano come la colonizzazione non sia avvenuta con successo e possa essere interpretata come incipiente. Sulla base di un confronto effettato tra la protoconca descritta da HOUBRICK (1992) (protoconca II liscia) e quella di un esemplare raccolto a San Vito Lo Capo (protoconca I liscia, costituita da circa 0.7 giri; protoconca II sculturata, costituita da circa 1.25 giri che recano 4-5 esili cordoncini spirali, micro tubercoli e pliche subsuturali), si suppone la presenza di una ampia variabilità relativa all’ornamentazione della conchiglia larvale.


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