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Politiche di assunzione e struttura dell’occupazione: il ruolo della riforma delle pensioni

  • Autores: Roberto Quaranta, Andrea Ricci
  • Localización: Economía & lavoro: rivista quadrimestrale di politica economica, sociologia e relazioni industriali, ISSN 0012-978X, Vol. 51, Nº 3, 2017, págs. 173-188
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • In questo lavoro si analizza empiricamente l’effetto esercitato da un innalzamento (inatteso) dell’età di pensionamento sulle scelte di assunzione delle imprese italiane. A tal fine si utilizzano i dati della Rilevazione su Imprese e Lavoro (RIL) condotta dall’INAPP nel 2015 su un campione rappresentativo di società di persone e società di capitali operanti nel settore privato extra-agricolo. Si mostra così che, nel periodo 2012-2014, l’approvazione della legge 214/2011 (cosiddetta “Riforma Fornero”) ha indotto il 2,2% delle aziende a rinunciare ad assunzioni già programmate. Ciò ha comportato una perdita di nuove assunzioni pari a circa 43.000 lavoratori. Sulla base di tali evidenze sembra dunque confermata l’ipotesi che l’allungamento dell’età di pensionamento abbia generato una contrazione di nuova occupazione. L’applicazione di semplici modelli di regressione permette poi di verificare in che misura queste mancate assunzioni si sono accompagnate a uno spiazzamento generazionale e a modifiche nell’organizzazione del lavoro all’interno delle aziende. I risultati delle stime indicano che a seguito della riforma vi è stata una contrazione dell’occupazione dei giovani con meno di 35 anni e una parallela riduzione nell’uso dei contratti a tempo determinato, mentre è aumentata la quota di lavoratori coinvolti in attività di formazione professionale. Infine, i risultati delle regressioni mostrano che la riforma si è accompagnata a una contrazione dell’occupazione femminile.


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