In Platone, l’immagine è rappresentazione pervasa di emozione. Non esiste immagine, neppure una semplice copia, che non contenga un’emozione e non esiste una pittura, neppure la più astratta, che non rappresenti un’idea. Il fine del presente articolo è di proporre una lettura e interpretazione del concetto di immagine in Platone, che mantenga vivi i due aspetti costitutivi dell’immagine, la carica emotiva e il riferimento al contenuto reale di cui l’immagine è rappresentazione. Il testo è diviso in tre sezioni: nella prima e nella seconda sezione indago lo statuto ontologico dell’immagine e la sua relazione con l’archetipo; nella terza parte propongo una interpretazione della funzione dell’immagine in Platone e in alcuni passi della letteratura greca antica.
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