Il contributo considera le due stesure (1930, 1953) del romanzo "Vent'anni" di Corrado Alvaro - a detta dell'A. vittima di una 'disgrazia critica che solo il tempo sta tentando di correggere' -, focalizzando l'attenzione sulle aggiunte della seconda edizione, in particolar modo sui due frammenti narrativi risalenti agli anni Trenta e in origine parte di racconti pubblicati su rivista. Luigi Weber si interroga, quindi, sul 'profitto che la scrittura del calabrese ha tratto dal diverso declinarsi entro le forme brevi, medie e lunghe della prosa, e soprattutto dal montaggio di queste', cioè osserva 'il significativo coefficiente di reinvenzione e trasformazione che un racconto disperso o uno schizzo narrativo isolato possono imprimere a un'opera già compiuta, quando vi vengono innestati'. Esaminando l'apparato variantistico, "Vent'anni" 'appare quasi interamente giocato sulla tematica del confine' in perfetta assonanza con il contesto bellico italiano della Grande Guerra portato in scena nel romanzo
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