L’articolo intende esplorare la scrittura ‘di guerra’ di Irène Némirovsky, ebrea deportata ad Auschwitz. La scrittrice ucraina naturalizzata francese ha lasciato preziose testimonianze delle sue peregrinazioni ed è stata una voce di dissenso nella Francia collaborazionista. L’enorme eco suscitata con il romanzo postumo Suite francese ha contribuito anche a dare il giusto rilievo alle figlie Denise ed Élisabeth, strappate alla madre ancora bambine.
The article intends to explore the writing of ‘war’ of Irène Némirovsky, a Jew deported to Auschwitz. The French native Ukrainian writer has left valuable testimonies of his pilgrimages, and has been a voice of dissent in France’s quisling. The enormous echo that aroused with the posthumous romance French Suite has helped to give the right importance to the sons Denise and Élisabeth, torn to the mother still girls.
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