Se l’Eneide di Virgilio è senza dubbio il poema maggiore della sua epoca e il gioiello della « comunicazione » augustea, altre epopee sono state composte nello stesso momento con orientamenti diversi. Possiamo evocarne almeno due, che hanno lasciato qualche traccia : Iullus Antonius, uno dei figli del triumviro, scrisse in onore di Diomede un poema eroico in dodici libri – come l’Eneide –, nel quale l’eroe, giunto sulla costa orientale dell’Italia dopo un naufragio, fondava la città di Adria e conosceva l’apoteosi, richiamo alla tradizione greca di fronte all’ideologia ufficiale che esaltava la tradizione troiana ; in una prospettiva opposta, un certo Largus, probabilmente un etrusco oriundo del Veneto, cantò le gesta di Antenore, un troiano fondatore di Padova ; il parallelismo della sua leggenda con quella di Enea e dei suoi discendenti consentiva di sottolineare le affinità fra la città veneta e Roma.
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