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Le dediche nelle opere di Cassiodoro: Il 'pater apostolicus' dell'"Expositio Psalmorum": problemi e proposte di identificazione

  • Autores: Patrizia Stoppacci
  • Localización: Filologia mediolatina: rivista della Fondazione Ezio Franceschini, ISSN 1124-0008, Nº. 17, 2010, págs. 11-38
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Dopo aver passato in rassegna tutte le opere di Cassiodoro, indicando le dediche e gli indirizzi che egli premette a ciascuna di esse e sottolineando le differenze di tono e di destinatario nelle varie fasi della vita dell'autore, si discute in particolare il caso dell'Expositio psalmorum. Tale opera è dedicata a un pater apostolicus, in genere identificato con papa Vigilio I, che risulta avere sollecitato l'opera; ma più di recente è stata proposta (da J. Halporn Cassiodorus' Citation from the «Canticum Canticorum» and the Composition of the «Expositio Psalmorum» «Revue bénédictine» 95, 1985, pp. 169-84; cfr. MEL VIII 839) la sua identificazione con Agapeto I o con Pelagio I, con una preferenza per il secondo in considerazione del fatto che questi era il pontefice in carica quando Cassiodoro finì di scrivere il trattato nel monastero di Vivarium. Tuttavia la situazione è resa più complessa dai dati che emergono dalla tradizione manoscritta: una famiglia di codici dell'opera (p; per la cui storia si è reso fondamentale il ms. Bamberg, SB, Bibl. 56 [olim B.II.15] scritto in Italia centro-meridionale verso la fine del sec. X) sembra risalire a una redazione preliminare (precedente a quella finale, f), l'archetipo della quale era conservato presso l'Archivio del Laterano a Roma. Si può ipotizzare perciò che il prologo fosse inizialmente concepito per un pontefice (forse Agapito) diverso da quello cui venne poi inviata la forma definitiva dell'opera, Pelagio, che fu conclusa fra il 555 e il 561.


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