Identifica il trattato che Raterio annuncia di voler collocare all'interno dei Praeloquia, da lui attribuito ad Agostino e relativo al tema dell'utilità della veglia, con uno scritto di Niceta di Remesiana, un autore anche per altri aspetti noto al vescovo veronese. Il trattato di Niceta era relativamente diffuso nell'alto medioevo, e in una delle sue forme redazionali circola fra le opere di Agostino, al quale è esplicitamente attribuito nel ms. Milano, Biblioteca Ambrosiana M 55 sup. (s. XV): in questo modo può essersi generata la pseudo-attribuzione rateriana.
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