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Aggregare le parti: note, letture e documenti nella miscellanea umanistica I Dall'antologia al dibattito filologico II Letture scolastiche e letture private in alcuni zibaldoni

  • Autores: Mariarosa Cortesi, Silvia Fiaschi
  • Localización: Filologia mediolatina: rivista della Fondazione Ezio Franceschini, ISSN 1124-0008, Nº. 19, 2012, págs. 193-245
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • Si tratta di uno studio unitario ma composto di due parti autonome: la prima, di S. Fiaschi, ha per titolo Dall'antologia al dibattito filologico (pp. 193-220), la seconda, di M. Cortesi, Letture scolastiche e letture private in alcuni zibaldoni (pp. 221-45). Nella prima parte si esaminano le caratteristiche delle miscellanee umanistiche, partendo dalla terminologia usata all'epoca per indicare questo genere di opere e interrogandosi sulla liceità di applicare ad esse la categoria di «miscellanea informale». In realtà sia sul piano della forma che su quello del contenuto appare assai difficile distinguere fra maggiori o minori livelli di organizzazione delle raccolte: esse appaiono soggette agli interessi personali di ciascuno studioso, alle situazioni occasionali nella quale ognuna venne composta, alle letture private effettuate di volta in volta dal loro proprietario. Distinguere fra miscellanee «formali» e «informali» per l'epoca umanistica rischia dunque di risultare una forzatura definitoria, di modesto valore epistemologico o addirittura fuorviante. Fra i numerosi esempi portati, gli zibaldoni del Boccaccio (mss. Firenze, Laurenziana, Pl. 29.8 e 33.31, e BNC, Banco Rari 50), le miscellanee possedute da Bartolomeo Fonzio, le raccolte di Mattia Lupi (San Gimignano, Bibl. Comunale, 27), di Lorenzo Ridolfi (Firenze, BNC, Panc. 147), di Angelo Manetti (Firenze, BNC, Magl. XXV 626), della famiglia Piccolomini (Roma, Angelica, 1077 [S I I]); un approfondimento particolare è riservato alla miscellanea di Biagio Lisci (Volterra, Guarnacciana, XLII.2.15), della quale vengono riprodotti alcuni fogli. Nella seconda parte dello studio si presenta una rassegna di vari zibaldoni, in un campione considerato esemplare della varietà di forme e di interessi delle raccolte dell'epoca. Sono descritte in particolare miscellanee di umanisti tedeschi attivi presso le università di Pavia e Padova (fra cui Albrecht von Eyb, Johannes Heller, Hermann Schedel, Sigismund Gossembrot, Johannes Hasenbeyn, Thomas Pirckheimer); raccolte che permettono di ricostruire gli interessi e i curricula di studio tipici di Lucca alla metà del Quattrocento; quaderni che rappresentano esempi degli studi di lingua e letteratura greca (fra cui quelli legati all'attività di Giovanni di Ragusa e Giovanni Tortelli). Particolari approfondimenti sono riservati ai seguenti mss.: Gotha, Forschungsbibl., Chart. B.1047; Trier, Stadtbibl., 1879/74; München, BSB, Clm 350, Clm 504, Clm 3569, Clm 3941 e Clm 6720; London, BL, Arundel 138; Jena, UB, Bud. 4° 105; Basel, UB, E I Il e F VIII 3; Venezia, Marciana, lat. IX 123 [4086]; Wien, ÖNB 5089; Berlin, SB, lat. 8° 431; Firenze, Riccardiana, 906 e Vat. Ottob. lat. 1510.


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