Il codice monacense (Sankt-Emmeram, Regensburg, ca. 800) contiene estratti dalle Etymologiae di Isidoro di Siviglia e dalle opere di Eucherio di Lione (le Formulae spiritalis intelligentiae e le Instructiones) nonché numerosi passi che si ritrovano anche nei trattati pseudoisidoriani De ortu et obitu patriarcharum e De numeris; il contenuto è analogo a quello di un altro codice carolingio (Karlsruhe, BLB, Aug. Perg. CXII; probabilmente Reichenau, primo quarto del IX sec.) che è, però, incompleto. Si dimostra che le parti relative ai due trattati pseudoisidoriani non sono degli estratti dai medesimi, ma raccolte di notizie e materiali che precedono la loro composizione; i due trattati vennero compiutamente elaborati nella forma che si ritrova per la prima volta nel codice Colmar, BM, 39 (Murbach, VIII s.), dalla quale deriva poi una redazione abbreviata. L'autore della miscellanea dei codici di Monaco e Karlsruhe lavorò nella Germania meridionale verso la metà dell'VIII sec., ma risente anche di contatti con l'Italia del Nord.
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