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Resumen de 'Comme si de rien n'était...': le ressort comique du "Geta" et de l'"Aulularia de Vital de Blois"

Jean Yves Tilliette

  • Nella prima parte dell'articolo, l'A. discute la genesi della nozione di «commedia latina medievale», individuando le tappe salienti del suo sviluppo storico (G. Cohen, E. Faral, F. Bertini) e scomponendo il concetto nelle sue determinazioni categoriali analitiche (l'uso del distico elegiaco, la forma dialogica, il carattere stereotipato dei personaggi, il tono derisorio, l'iscrizione delle vicende entro l'universo sociale degli homines privati). Nella seconda parte, l'A. propone un'analisi del Geta e dell'Aulularia di Vitale di Blois. La filiazione plautina, esplicitamente rivendicata da Vitale nell'Aulularia (che si ispira allo pseudo-plautino Querolus), ma presente in forma implicita anche nel Geta (per il quale l'A. ipotizza una derivazione diretta dall'Amphitryon), se da un lato certifica il debito di Vitale nei confronti del teatro antico, fornisce dall'altro lato i criteri per misurare lo scarto che ne definisce la novità. Vitale di Blois, argomenta l'A., «instrumentalise son prestigiex prédecesseur pour affronter les questions qui lui tiennent à coeur» (p. 173). In particolare, il Geta e l'Aulularia paiono avere al centro la questione dell'identità e la discussione attorno al carattere arbitrario o necessario della nominazione, mentre i dialoghi attribuiti ai personaggi ricalcano i paradossi della logica modernorum che nel XII secolo animava le scuole di Parigi.


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