Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Anonyme liturgische Dichtungen als Modelle geistlicher Poesie

  • Autores: Peter Stotz
  • Localización: Filologia mediolatina: rivista della Fondazione Ezio Franceschini, ISSN 1124-0008, Nº. 23, 2016, págs. 123-153
  • Idioma: alemán
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • L'articolo prende in esame la tradizione di riprese e intertestualità (forma, lettera, contenuto, melodia e struttura metrica) derivante da quattro poesie liturgiche (un inno e tre sequenze, di cui viene riproposto il testo integrale) che trattano la vergine Maria come portatrice di salvezza mediante l'incarnazione: esse hanno in comune l'anonimato di origine. La poesia liturgica è un ottimo esempio di come anche testi anonimi possano acquisire autorità ed elevarsi al rango di modelli. 1. Ave maris stella. L'A. analizza nove riprese che combinano in modi e forme metriche diverse il materiale lessicale dell'inno carolingio, e spaziano fra XIII e XV secolo: AH 3, n. 11 (Corrado di Amburgo); AH 30, n. 158; AH 20, n. 185; AH 2, III. n. 6 (dal monastero cisterciense di Camp am Niederrhein); AH 43, n. 92 (inno per Maria); AH 19, 80 (inno per sant'Anna, XV secolo); AH 24, n. 28 (ufficio per Maria); AH 10, n. 138 (sequenza del XIV secolo); AH 38, Anhang, n. 2 (carme di Ulrico Stöcklin). 2. La sequenza natalizia, in «stile di transizione», Laetabundus exsultet fidelis chorus, dell'XI secolo e molto popolare (circa 130 sequenze sono modellate secondo la sua melodia). L'A. cita numerose poesie liturgiche, di genere differente, che reimpiegano i versi finali delle strofe del Laetabundus in contesti diversi. 3. La sequenza mariana Verbum bonum et suave (AH 54,n. 218), dell'XI secolo, scritta in Francia e presto diffusasi in Germania e Inghilterra. Il testo ha una costruzione molto rigida e regolare, sempre a coppie di strofe. Dopo aver segnalato tra le riprese anche la parodica Vinum bonum et suave, l'A. si concentra sulle imitazioni di carattere spirituale (circa 120 tra XII e XVI secolo, tra riprese di forma metrica e melodia) e di tema vario. Tra i testi citati e analizzati, vi sono tre sequenze su sant'Anna (AH 55, n. 350; AH 44, n. 41; AH 42, n. 166), una sulla santa croce (AH 54, n. 124). Seguono testi su altri santi, come Mastidia di Troyes (AH 39, n. 262), Mauro (AH 9, n. 304), Agnese ed Erasmo (AH 44, n. 29 e 44, n. 132), o la stessa Vergine (AH 54, n. 192 e 54, n. 180); in uno (AH 36, n. 85) le parole sono legate a quelle di un salmo. 4. Sequenza Mittit ad Virginem non quemvis angelum, del XII secolo; anch'essa diffusissima e anche tradotta in volgare. Le prime testimonianze della ripresa della sua struttura metrica sono tre canti a Maria del francescano inglese Richard Ledrede (XIV secolo). Riprese della sequenza sono in vari inni a Maria o per la Natività, come il Mittit ad sterilem (AH 8, n. 53, XV secolo); oppure per determinati santi, come la sequenza per Barbara Mittit Dioscoro prolem non barbaram (AH 10, n. 185), o quelle per Dorotea (AH 44, n. 116) o Esuperio di Bayeux (AH 39, n. 153). Si distingue il legame di affinità con la sequenza di una poesia del XIII secolo in strofe saffiche.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus

Opciones de compartir

Opciones de entorno