I Versus ad Affricam, destinati forse a Lombardo della Seta, sono trasmessi in due mss. trecenteschi: Venezia, Marciana, lat. XIV. 223 (4340) (M, padovano) e Oxford, Bodl. Libr., Bodl. 558 (O, autografo di Domenico Silvestri). L'A. esamina la ricostruzione della storia redazionale dei Versus proposta da A.F. Massera, il primo editore critico, poi accolta da G. Velli. Secondo Massera, M trasmette la forma iniziale diffusa a Padova, mentre O trasmette revisioni d'autore; O presenta inoltre due marginalia del Silvestri con varianti prosodicamente corrette in luoghi affetti da errori di metrica (vv. 31 e 54), che il Massera ritenne doversi a correzioni di Boccaccio. L'A. ritiene, invece, che le correzioni siano opera del copista Silvestri, rilevando che sono interventi in tutto simili a quelli che si riscontrano nel testo del Buccolicum carmen copiato dal Silvestri nel medesimo codice oxoniense. Nel caso del Carmen, infatti, le lezioni sostitutive non compaiono in alcun altro manoscritto, nemmeno nell'autografo «in movimento» (ricco di interventi boccacciani) Firenze, Riccardiana, 1232. L'A. mostra come la personalità «emendatoria» del Silvestri emerga in altre circostanze: nel ms. Firenze, Laurenziana, Pl. 90 inf. 12, da lui vergato, interviene sul testo dei latini Calpurnio e Nemesiano; viene interpellato da Benedetto da Parigi su questioni di prosodia, rispondendo con un'epistola metrica. In quest'ottica, l'A. analizza altri loci critici in cui i due testimoni dei Versus discordano (ai vv. 74, 111, 116, 147, 160), rilevando come la lezione di O, prosodicamente corretta, sia stata in realtà scritta su rasura, in sostituzione di lezione concorde con M. Tali interventi vanno attribu
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