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Quando l''auctor' non serve: la leggenda del viaggio di Brendano

  • Autores: Rossana Guglielmetti
  • Localización: Filologia mediolatina: rivista della Fondazione Ezio Franceschini, ISSN 1124-0008, Nº. 23, 2016, págs. 1-22
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • L'ampia circolazione della Navigatio Brendani nell'Europa medievale, sia nella forma latina originale sia in numerosi volgarizzamenti, mostra come il suo anonimato non ne abbia danneggiato la fortuna. Il testo poteva essere letto in una chiave più devozionale, come agiografia monastica, oppure (o insieme) come un racconto avventuroso adatto anche allo svago di un pubblico laico; ed entrambi questi generi, agiografia e romanzo, non richiedevano la protezione di un'auctoritas. Nel primo caso, come si evince ad esempio dalle dichiarazioni metodologiche di Vincenzo di Beauvais nello Speculum maius, perché l'autorevolezza delle narrazioni poggiava sul santo stesso che ne era protagonista e sulla loro ortodossia e utilità morale. Nel caso dei racconti avventurosi, come quelli incentrati sulle imprese esotiche di Alessandro Magno, perché, analogamente, era il fascino del personaggio a prevalere sull'interesse per l'identità del narratore. Le vicende fantasiose raccontate nella Navigatio potevano essere accolte con più o meno scetticismo, ma facevano di Brendano un ottimo soggetto letterario: lo manifestano rielaborazioni anche «di secondo grado» come la versione in strofe goliardiche latine del poema di Benedeit dovuta molto probabilmente alla penna di Gualtiero di Châtillon


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