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Resumen de Adulterio e omosessualità nella Divina Commedia. Considerazioni in margine all’esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’ di Papa Francesco (I)

Marino Alberto Balducci

  • English

    For Dante and Christianity, sex, promiscuity and also adultery do not represent per se a mortal sin that kills our soul and locks us into hell: the evangelical examples of the Samaritan woman, the adulteress and the Magdalene are, in this sense, very significant symbols. Indeed the sole cause of inner death and anguish that makes us deeply unhappy (and therefore transforms into infernal prisoners... captivi diaboli) is instead the superficiality of our experience of love, together with resentment and hypocrisy, as in the case of Paolo and Francesca. Regarding homosexual Brunetto Latini, we know that he is seen by Dante in hell; but the Divine Comedy shows us metaphorically that sodomy as an outward act of the body, caused by a spontaneous and immediate impulse of our senses which is homoerotic desire, is not in itself a cause of damnation. The death of the soul, so to speak, is instead connected to an inner-risk, a perverted ambiguous limit (narcissistic and selfish isolation) that we have to control and surmount in True Love.

  • italiano

    Per Dante e il Cristianesimo non è certo il sesso, né l’adulterio per sé o la promiscuità, che ci porta al peccato mortale capace di uccidere la nostra anima e chiuderci dentro l’inferno: e in questo senso si pensi anche alla donna di Samaria, all’adultera e alla Maddalena dell’Evangelo. Una sincera sessualità irradiata di amore vero, conduce sempre alla gloria dei cieli. Questo è il messaggio occultato nei simboli della Divina Commedia. Causa di morte interiore e di angoscia che rende profondamente infelici (e dunque ‘imprigionati’… captivi diaboli) è invece la superficialità della nostra esperienza d’amore, il rancore e l’ipocrisia assieme alla voglia di sopraffazione, come nel caso di Paolo e Francesca. Per quanto riguarda Brunetto Latini omosessuale, sappiamo che egli è visto da Dante all’inferno; ma il grande poema ci mostra simbolicamente che la sodomia come atto esteriore del corpo, indotto da uno spontaneo e immediato impulso dei sensi che è desiderio omoerotico, non è di per sé una causa di dannazione. La morte dell’anima, per così dire, è invece connessa ad un rischio interno, un pervertito limite ambiguo (che è narcisismo e isolamento egoista nell’intelletto o nella prassi politica), un’inclinazione da controllare e superare entro ogni amore che ci connota


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