This paper describes a sector of the Roman economy, the rental market of urban properties, who has been often obscured in recent scholarship by the attention reserved to exploitation and production of fields in Republican age. This article has two purposes: the first is to give evidence of what the sources (i.e.
literary references, fragments of legal texts and results of archeological excavation) say about rented apartaments and rented stores buildings; this market was considerable complex and very profitable for businessmen with large capital, therefore it’s absolutely wrong to consider it as a negligible source of income in the Roman economy; the second purpose is to show the typical entrepreneurial organization to exploit these kind of urban buildings.
La presente trattazione è volta a delineare un settore dell’economia romana, quello del mercato degli affitti dei casamenti urbani, che, sovente, nel dibattito romanistico è rimasto oscurato dall’attenzione riservata allo studio dei profili giuridici inerenti allo sfruttamento economico dei fondi rustici in età repubblicana. In particolare, l’articolo si prefigge due obbiettivi: il primo è quello di mettere in luce cosa le fonti (i.e. riferimenti delle fonti letterarie, frammenti di testi giuridici ed evidenze desunte da scavi archeologici) dicono a riguardo delle locazioni di appartamenti e strutture di stoccaggio; questo mercato doveva essere considerevolmente articolato e molto profittevole per uomini d’affari dotati di ingenti capitali, perciò è assolutamente errato considerare questo settore come una trascurabile fonte di introiti nel contesto dell’economia romana; il secondo proponimento è quello di descrivere l’organizzazione imprenditoriale tipica volta allo sfruttamento economico di queste tipologie di casamenti urbani.
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