Lo studio dei fenomeni di povertà è sempre andato oltre l’impresa di conoscenza in sé e ha comportato la ricerca di soluzioni e di forme di intervento, assegnando all’osservatore una posizione mai pienamente neutrale. Il fatto che le spiegazioni non si separano completamente dalle soluzioni introduce un’ineliminabile componente pragmatica e assiologica. Gli studi sulla condizione dei poveri contengono una carica etica che li rende documenti di un’epoca, di un milieu culturale e politico. Negli ultimi decenni del XX secolo, nel quadro della crisi del Welfare State e delle trasformazioni postfordiste, si assistette a una ripresa della riflessione sulla povertà e sulle nuove forme che essa andava assumendo. Il dibattito sull’underclass si inserisce in quel clima storico e offre interessanti spunti riflessivi per capire il presente. Questo saggio ricostruisce i termini di quel dibattito prendendo in considerazione le principali elaborazioni della teoria dell’underclass proprio a partire dagli orientamenti politici e valoriali che ne costituivano l’ispirazione.
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