Nell�immediato secondo dopoguerra enormi sconvolgimenti scossero la struttura demografica della Germania occidentale, dapprima sotto l�occupazione degli alleati, poi come stato autonomo. Oltre alle perdite subite durante la guerra, il paese dovette far fronte all�arrivo di milioni di profughi degli ex territori del Reich che dopo il 1945 furono annessi dai paesi dell�Europa orientale e di rifugiati provenienti dalla Repubblica democratica tedesca. Negli anni Cinquanta questo problema rappresentò forse la principale sfida sociale per la giovane Repubblica Federale Tedesca. Anche se discriminazione e isolamento sociale condizionarono profondamente il destino dei profughi, la loro integrazione avvenne nel medio termine con grande successo. Questo articolo sostiene che il collocamento sul mercato del lavoro ebbe un ruolo fondamentale nelle politiche per l�integrazione e che ciò rappresenta un�importante chiave di lettura per comprendere la storia di profughi e rifugiati sullo sfondo degli intensi movimenti di popolazione nell�Europa del secondo dopoguerra. Le politiche occupazionali attuate dal "Servizio Nazionale di Collocamento" rivelarono infatti lo stato ambivalente dei profughi tedeschi: essi avrebbero dovuto essere integrati, in quanto cittadini tedeschi; tuttavia l�afflusso di massa mise a dura prova l�idea di una comunità nazionale solidale.
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