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La FIAT e la crisi delle relazioni industriali

  • Autores: Giuseppe Berta
  • Localización: Economía & lavoro: rivista quadrimestrale di politica economica, sociologia e relazioni industriali, ISSN 0012-978X, Vol. 45, Nº 2, 2011, págs. 13-22
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • L’autore compie una breve panoramica storica sul conflitto in FIAT e poi opera una ricostruzione dei fatti che opportunamente apre la nostra serie di articoli. La ricostruzione si incentra soprattutto sulla identità globale dell’azienda, che in questo frangente diviene la fonte e al contempo la maggiore motivazione per porre le maestranze operaie e il sindacato più combattivo, la FIOM-CGIL, dinanzi alla alternativa di adattarsi ai parametri internazionali dell’azienda o perdere ogni investimento promesso. L’impatto di questo approccio sarebbe andato oltre le previsioni: le tendenze disgregative di un sistema sindacale che non aveva preventivato l’accelerazione impressa da Marchionne con la fusione FIAT-Chrysler affioravano. Per esempio i risultati dei referenda nelle fabbriche non soddisfacevano del tutto l’azienda, da cui uno stato di cose che coglieva di sorpresa sia Confindustria, sia i sindacati propensi a dare credito alla FIAT, sia una CGIL che non voleva un fronte interno all’organizzazione appena nominata di Susanna Camusso alla segreteria generale. Con le ultime sentenze, che reintegrano appieno la legittimità dei rappresentanti fiom, si apre nuovamente nelle fabbriche italiane FIAT un periodo di forte dialettica fra le parti in causa, il cui esito è arduo prevedere.


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