La stella polare di una buona banca risiede, o almeno dovrebbe risiedere, nella fiducia di cui gode, nell’onestà degli amministratori e in rapporti equilibrati tra le varie forme di attività e passività. Ma la corsa degli ultimi decenni all’assunzione di sempre maggiori rischi con la conseguente tendenza al ‘gigantismo’ bancario ha fatto perdere di vista questo semplice principio. Togliete dal conto di tante crisi bancarie gli effetti delle fusioni o acquisizioni mal fatte e scoprirete che il sistema bancario italiano sarebbe in discrete condizioni, nonostante la crisi. Una deriva in cui non secondarie sono state alcune discutibilissime scelte dei vertici di Bankitalia.
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