Il saggio è incentrato su sei disegni inediti di Carlo Marchionni trovati in una collezione privata inglese. L’autrice ripercorre la poetica e la visione di un architetto, attivo nel cuore del Settecento, riconoscendogli un profilo più significativo ed importante, sia nella progettazione che nell’esecuzione, di quello fino ad oggi conosciuto. Il contributo fa emergere la fisionomia di un’artista versatile, impegnato nella progettazione di architetture e in apparati effimeri celebrativi, erede di una cultura ancora barocca nella concezione di un paesaggio di natura ideale ma a tratti già romantico.
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