Anziché toccare gli interessi reali che sorreggono il soffitto di cristallo – politiche discriminatorie delle imprese, segregazione occupazionale, difficoltà di conciliare tempi di vita e di lavoro, mancanza di servizi – si è scatenata, anche nel nostro paese, la guerra contro un facile capro espiatorio: il presunto sessismo della lingua italiana. Contro il dilagare del Gender-Fair Language, che pretende di progettare le parole con la livella dei geometri e abbrutisce la lingua di Dante rendendola una costruzione artefatta, la proposta di una grammatica gender flex, che si apre al genere ma in modo flessibile, senza pedanterie né cacofonie.
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados