La fede o l’ateismo non giocano su un piano razionale: per questo pensare l’intelletto come strumento per promuovere la libertà della mente e per superare il pensiero magico arcaico è un’operazione sterile. Ciò che determina l’orientamento di ciascuno in questa oscura materia è un complesso negoziato a livello inconscio tra angosce e bisogni, desideri e operazioni psicologiche difensive: d’altronde, le più moderne acquisizioni delle neuroscienze confermano che una ragione ‘pura’ non solo non esiste, ma non sarebbe neppure vitale.
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