Sono ormai trascorsi poco più di quarant’anni dalla prematura scomparsa di Amílcar Cabral, leader indiscusso e indimenticato del Partido Africano da Independência da Guiné e Cabo Verde (PAIGC) che, grazie al suo contributo di agronomo, guerrigliero e uomo di pensiero, mise in ginocchio il Portogallo e il suo “impero degli stracci” (Moravia 2012), portando i popoli della Guinea Bissau e di Capo Verde verso la liberazione nazionale e l’indipendenza, e arricchendo di nuovi significati le nozioni di nazionalismo rivoluzionario e di umanesimo rivoluzionario
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