Benché le specie biologiche possano a prima vista esser incluse tra gli oggetti naturali paradigmatici, molte obiezioni possono venire, e sono state, sollevate contro la loro indipendenza dalle pratiche tassonomiche e dalle pratiche scientifiche e sociali in senso lato. D’altro canto, basti pensare che lo stesso Darwin, nel secondo capitolo dell’Origine delle specie, affermava di guardare al termine di specie come arbitrariamente attribuito, in maniera convenzionale, a un insieme di individui strettamente somiglianti l’un l’altro. In questo articolo si tracciano le linee principali della questione se le specie siano oggetti sociali o piuttosto oggetti naturali alla luce di due tra le principali teorie degli oggetti sociali attualmente sul mercato, sostenute rispettivamente da John Searle e da Maurizio Ferraris.
Although biological species might seem paradigmatic natural objects, several objections can be advanced against their independence from taxonomic activities and from scientific and social practices in general. Darwin himself, in the second chapter of the Origin, claimed to be looking «at the term species as one arbitrarily given, for the sake of convenience, to a set of individuals closely resembling each other». In this contribution, I sketch the sticking points of the issue whether species are natural or social objects in the light of two of the main accounts of social objects, namely Searle’s, on the one hand, and Ferraris’ on the other.
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