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Costruire a Salonicco in epoca romana: il laterizio e il suo impiego

    1. [1] Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma
  • Localización: Archeologia dell'architettura, ISSN-e 2038-6567, ISSN 1126-6236, Vol. 20, 2015 (Ejemplar dedicado a: Il Laterizio nei cantieri imperiali. Roma e il Mediterraneo: atti del I Workshop "Laterizio" (Roma, 27-28 novembre 2014) / coord. por Évelyne Bukowiecki, Rita Volpe, Ulrike Wulf-Rheidt), págs. 179-189
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Building at Thessalonica during the Roman period: the bricks and their use
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      The continuous urban and architectural development of Thessalonica from the Roman to the Byzantine period provides a great indicator for assessing the evolution of Roman building techniques and understanding their progress to the Byzantine building tradition. The examination of some constructions of the Galerian’s Palace attests how during the Tetrarchy innovative architectural solutions were adopted. The high quality building materials that were used demonstrate a strict comparison with those used in the contemporary complex of Split and Romuliana (Gamizigrad). From the second century A.D. in Thessaloniki, the walls are normally made in opus mixtum with rows of bricks (3-5 rows) crossing the whole thickness of the masonry forming a sort of chain walls of great importance for the static solidity of the structure. The bricks are square or quadrangular with different sizes and are used almost exclusively in parts of the building holding specific static loads such as doorframes and windows, pillars, arches, domes and vaults. Brick is rarely used for the construction of entire buildings and when this happens it is for specific categories of buildings such as thermal baths (the baths of St. Demetrius, the octagonal room of the baths of the palace of Galerius, etc.) or in buildings constructed with not very thick walls that had to support particularly challenging roofs (triclinium of Gounari street).

    • italiano

      L’ininterrotto sviluppo urbano ed architettonico di Tessalonica dall’epoca romana a quella bizantina fornisce un indicatore eccezionale per esaminare le tecniche costruttive e comprendere il passaggio dalla tradizione edilizia romana a quella bizantina. L’esame di alcuni edifici del complesso galeriano attesta come in età tetrarchica siano state raggiunte soluzioni architettoniche innovative e siano stati impiegati materiali di qualità che trovano stringenti confronti con quelli utilizzati nei coevi complessi tetrarchici di Spalato e di Romuliana (Gamizigrad). A partire dal II sec. d.C. a Salonicco i muri sono generalmente realizzati in opera mista con ricorsi di laterizi (3-5 filari) che attraversano tutto lo spessore della muratura così da formare una catena muraria di grande rilevanza statica per la solidità della struttura. Il laterizio, di dimensioni diversificate quadrato o quadrangolare, è utilizzato quasi esclusivamente nei punti dell’edificio che rivestono particolari sollecitazioni quali: stipiti di porte e finestre, pilastri, archi e volte; raramente è impiegato per la costruzione di interi fabbricati e quando ciò avviene si tratta di edifici specifici, come nei casi dei complessi termali (terme di S. Demetrio, l’ambiente ottagonale delle terme del Palazzo di Galerio, ecc.), o ancora in murature i cui alzati, di esiguo spessore, devono sorreggere delle coperture particolarmente impegnative come, ad esempio, nel triclinio di via Gounari.


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