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Resumen de Il materiale laterizio nei cantieri del cosiddetto Padiglione della "Domus Aurea"

Heinz Jürgen Beste, Évelyne Bukowiecki

  • italiano

    Partendo dall'esempio della costruzione del cd. Padiglione della Domus Aurea, si propone uno sguardo generale sull’uso del materiale laterizio nei cantieri coinvolti in questo gigantesco progetto imperiale, tra i primi interamente concepiti e costruiti con questo materiale. Le osservazioni presentate, ancora preliminari, tendono a dimostrare che l’ambizioso e articolato progetto fu minuziosamente programmato fin dall’inizio, nonostante sia percepibile una certa diversificazione nei rifornimenti dei laterizi da un cantiere all’altro. Si accenna in particolare all’uso insolito di mattoni quadrati di 39 cm di lato (cd. “piccoli sesquipedali”) nelle primissime strutture ad essere state edificate; mattoni paragonabili al lotto particolarmente omogeneo, impiegato nella costruzione dell’ambulacro interno del Teatro di Marcello. È inoltre considerato l’esempio emblematico dell’edificazione della sala ottagonale, articolazione centrale dell’intero complesso, per la quale viene sorprendentemente impiegato un lotto di bessali di forma e qualità molto approssimativa insieme con una malta scarsamente accurata. Infine, alcune considerazioni vengono proposte sull’uso particolare del laterizio nella gestione delle aperture del complesso che mette in evidenza l’abilità dei costruttori neroniani sia di adottare e adattare soluzioni valide del passato, quale l’uso combinato di piattabande laterizie e prismoidi di travertino, che di sperimentare nuovi impieghi delle piattabande e degli archi di scarico in laterizio in questa fase iniziale dello sviluppo generalizzato "dell'opus testaceum".

  • English

    Starting from the example of the so-called Pavilion of the Domus Aurea, an overview is offered of the use of brick in the construction of this huge imperial project, one of the first to have been conceived and built with this material. The observations here presented, although still preliminary, tend to demonstrate that this ambitious and complex project was meticulously planned from the beginning, despite some variation in brick supply from one building zone to another. In particular the paper highlights the unusual presence of bricks 39 cm square (the so-called “small sesquipedales”), used in the first structures to be erected. These bricks are comparable to the very homogeneous group in the inner ambulacrum of the Theatre of Marcellus. In addition the paper examines the construction of the emblematic Octagonal Hall, the fulcrum of the whole complex, where, surprisingly, very low-quality and roughly-shaped bessales were used together with a quite poor mortar. Finally, some suggestions are made about the distinctive use of brick in the openings of the whole complex, which highlight the ability of the Neronian builders, on the one side in adopting and adapting previously effective solutions, such as the combination of brick flat arches and travertine wedge-shaped blocks, and on the other in experimenting with new applications both of flat and relieving arches made of brick during this initial phase of the generalised development of "opus testaceum".


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