Nell'analisi complessiva della "Mirra" alfieriana Scorrano pone in rilievo i caratteri che assume il tragico nella protagonista nonché la sua resistenza al male, pur nella disperazione per una passione che viene involontariamente confessata solo nel momento della morte e di cui solo la morte può essere conclusione. Lo studioso traccia le coordinate della sua figura anche attraverso l'evidenziazione di alcuni termini con cui nel testo viene definita la giovane
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