Evaluation of public policies has only recently presented itself as a potential competence of the “new” Italian Senate. While this reform is consistent with the perspective of a Senate of Regions, it rises many sensitive issues which, if not properly addressed, could undermine the effectiveness of the public policy evaluation.
Such issues are mainly related to the division of powers between the two Chambers and to the blurred boundaries of the different functions entrusted to the Senate.
Another crucial issue is the question of how to ensure the separation of technical and political dimensions of the evaluation. The paper discusses these points focusing on organizational and procedural choices for greater effectiveness of the evaluation function.
La valutazione delle politiche pubbliche si è affacciata solo di recente come potenziale competenza del “nuovo” Senato della Repubblica. Se tale previsione ben si colloca nella prospettiva di un Senato delle autonomie, solleva al contempo delicate questioni che, se non adeguatamente affrontate, rischiano di minare la funzionalità dello strumento. Queste attengono principalmente alla ripartizione delle competenze tra le due Camere, all’interpretazione dei confini delle diverse funzioni affidate al senato, alla separazione tra la dimensione tecnica e quella politica della valutazione.
L’articolo affronta i menzionati snodi soffermandosi in particolare sulle prospettive organizzative e procedurali per una maggiore efficacia della funzione di valutazione.
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