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Resumen de Gino Ruozzi. L’occhio che guarda «altrove» di Mattia Pascal

Roberta Angelica Ruotolo

  • español

    En la obra pirandelliana El fue Mattia Pascal a caracterizar el aspecto del protagonista es aquel ojo “desobediente” que Mattia en vano trata de esconder o corregir y que también resistirá a la transformación, física e identitaria. Mattia Pascal es, según una definición de Mazzacurati, un “prisionero” del espejo, prisionero del otro dentro de Mattia se refleja y después de la ceguera temporal, efecto de la operación oculística, ya no es bizco pero tiene el ojo agrandado “adivino”: ahora se pone consciente que su identidad es fruto de la relación inarmónica de dos seres en una persona. La enfermedad del protagonista también contagia la página, el mundo externo es representado como alterado:  El fue Mattia Pascal es una novela de de-formación. Justo como aquel ojo que 

  • English

    In the Pirandello’s opera, Il fu Mattia Pascal that eye «disobedient» characte-rizes the appearance of the protagonist, that eye which Mattia vainly tries to hide or correct and that will withstand even the transformation, physical and identity. Mattia Pascal is, according to Mazzacurati’s definition, a «prisoner of the mirror», prisoner of the other inside him. Mattia looks in the mirror and after the temporary blindness, effect of the ophthalmologic operation, no longer cross-eyed but has a larger eye of the «prophet»: now becomes aware that his identity is the result of disharmonious relationship of two beings in one person.The disease of the protagonist also infects the page, the outside world is represented as distorted: Il fu Mattia Pascal is a de-formation novel. Just like that eye which does not obey the will of the protagonist, so Pirandello decides to innovate the novel’s topic and the Bildungsroman, looking away, adopting the humorous theory and removing any compact structure of the ego.

  • italiano

    Nell’opera pirandelliana Il fu Mattia Pascal a caratterizzare l’aspetto del protagonista è quell’occhio «disobbediente» che Mattia invano cerca di nascondere o correggere e che resisterà anche alla trasformazione, fisica e identitaria. Mattia Pascal è, secondo una definizione di Mazzacurati, un «prigioniero dello specchio», prigioniero dell’altro dentro di Mattia si specchia e dopo la cecità temporanea, effetto dell’operazione oculistica, non è più strabico ma ha l’occhio ingrandito del «veggente»: ora diviene consapevole che la sua identità è frutto del rapporto disarmonico di due esseri in una persona.La malattia del protagonista contagia anche la pagina, il mondo esterno viene rappresentato come distorto: Il fu Mattia Pascal è un romanzo di de-formazione. Proprio come quell’occhio che non obbedisce alla volontà del protagonista, così Pirandello decide di innovare la materia romanzesca e il romanzo di formazione, guardando altrove, adottando la teoria umoristica e smontando ogni concezione compatta dell’io.


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